San Giacomo di Liscia

Quanti di noi, arrivando da Tempio o Santa Teresa, dopo aver appena attraversato il ponte Liscia, non si sono soffermati, sia pure per un attimo, ad ammirare il palazzetto di Giacomo Pisciottu, conosciuto soprattutto con lu stivignu Scricchia?! E quanti avrebbero voluto possedere quei muri, in buona parte antichi, con i loro ricordi di un tempo passato?

Le necessità ed i cambiamenti della vita hanno dettato all’amato Giacomino una rivisitazione della vecchia casa sul Liscia, per dare spazio ad una attività di turismo rurale che l’ha visto, con la sua famiglia, Maria e Roberto, preparare e servire, agli amici in primis e agli ospiti, succulenti piatti della nostra cucina gallurese. Giacomino da tempo non è più con noi e Maria e Roberto, non potendo più occuparsi dell’attività, hanno pensato bene di dare realtà ad un sogno di Giacomino: realizzare una chiesetta sulle sue proprietà dedicandola a san Giacomo. Hanno pensato, quindi, di donare, nel marzo del 2016, non un piccolo tratto di terreno su cui costruire un’ edicola o una piccola  chiesa ma tutto il vecchio fabbricato, con annessi circa 24 mila metri quadrati di terreno. Grande la gioia di Don Salvatore unita ai sentimenti di gratitudine di tutta la parrocchia di Palau, per questo nobile gesto. Ora lo stazzetto di Liscia, san Giacomo, così come ormai da tutti nominato, con la sua croce a simbolizzare il luogo di culto cristiano, è diventato luogo di incontro delle varie associazioni e comunità che collaborano con la parrocchia.

Ogni anno, il 25 luglio, giorno dedicato a san Giacomo, ci si incontra per una celebrazione eucaristica e successivo momento di aggregazione cristiana, secondo le usanze della nostra Gallura. La mente spazia, naturalmente, fra la gratitudine ed il pensiero fisso a Giacomino che li’ ha iniziato la sua vita, lì ha vissuto tanti bei momenti e lì, ha concluso i suoi giorni terreni circondato dagli affetti familiari e dagli amici. Sono certo che da lassù volga il suo sguardo compiaciuto sul suo palazzetto di Liscia, diventato, come lui sperava, “San Giacomo di Liscia”, luogo di culto. Giacomino, tramite Maria e Roberto, ha reso alla parrocchia di Palau , un servizio importante:  dotarla di uno spazio multifunzionale in cui sempre è presente lo spirito cristiano, così come la croce sul colmo del tetto simboleggia, proprio sul confine, quasi come un avamposto della nostra cristianità. Grazie Giacomino, ma grazie anche a Maria e Roberto e tutta la famiglia Pisciottu-Carta per questa donazione generosa a fronte di tanto umano egoismo.